09/03/12

RICICLARE LA MIMOSA DELL'8 MARZO





Chi di voi ha ricevuto almeno un mazzolino di mimosa?
La maggior parte verrà lasciata seccare e poi si butterà via. GreenMe.it, invece, suggerisce un trucchetto per creare una piantina di mimosa da coltivare.

Un valido metodo è quello della talea che consente una rapida propagazione della pianta.

Copio e incollo direttamente la procedura:

Nel nostro caso useremo talee molto giovani in quanto ottenute da rami verdi. Vediamo nel dettaglio di quale attrezzatura avremo bisogno:

- coltello da innesto o cesoie da potatura
- torba
- sabbia
- un fungicida
- vasi di plastica o meglio bottiglie di plastica trasparente

Iniziamo con il prelevare le talee dai rami del nostro mazzo. Dovranno avere una lunghezza di circa 5-15 cm ed essere tagliate nettamente subito sotto una gemma, con un taglio obliquo, senza sbavature. Per questo motivo useremo un coltello da innesto ben affilato o una cesoia da potatura.
Un buon metodo per decidere la lunghezza finale delle nostre talee sarà quello di contare i nodi presenti sul ramo assicurandoci che ce ne siano almeno tre.
Fatto questo bisognerà asportare le foglie presenti, recidendone il picciolo, per almeno i due terzi della lunghezza della nostra talea partendo dalla base e lasciando esclusivamente qualche foglia apicale. Questo ci permetterà di interrare perfettamente nel substrato di radicazione le nostre talee e ne diminuirà sensibilmente la superficie traspirante diminuendo drasticamente ladispersione idrica.
Solitamente per favorirne la radicazione delle talee si consiglia l'utilizzo di ormoni radicanti, venduti sia in forma liquida che in polvere. Noi ne sconsigliamo però l'utilizzo trattandosi di sostanze di sintesi chimica che simulano la presenza di grosse quantità di concime attivo. Quindi si limitano a stimolare una naturale potenzialità del vegetale a produrre radici in presenza di terreno concimato e dunque è possibile tranquillamente farne a meno visto che trattandosi di sostanze acide o saline particolari frutto delle componenti di trasformazione del concime, possono risultare spessosostanze tossiche.
Le nostre talee sono ora pronte, ma vediamo come preparare il substrato che dovrà essere molto soffice e leggero per consentire uno sviluppo delle radici privo di ostacoli, una buona aerazione delle stesse permettendo di mantenere un buon tasso di umidità.
Un buon terriccio per la radicazione sarà costituito da una parte di torba ben sminuzzata e da una parte uguale di sabbia di fiume ben lavata. Una volta mescolate insieme si dovrà aggiungere al composto una piccola quantità di perlite per aumentarne la capacità di areazione. Infine per essere sicuri che il terriccio mantenga un buon grado di umidità si potrà aggiungere un15-20% di vermiculite o di corteccia di pino finemente triturata.
Ora possiamo riempire i nostri vasi, o ancora meglio delle bottiglie di plastica trasparenteopportunamente tagliate per il nostro scopo, con il substrato radicale appena preparato.
Non ci resta che porre le nostre talee nei contenitori interrandole per almeno i due terzi della lunghezza facendo molta attenzione alla polarità del ramo, inserendole quindi con la parte basale in basso. In caso di dubbi c'è un trucco molto semplice; basterà osservare le gemme che sono sempre rivolte verso l'apice del ramo.
Dopo aver piantato le nostre talee ed aver premuto il terriccio circostante con le dita possiamo innaffiare abbondantemente e ricoprire il recipiente con un sacchetto di plastica, tipo quello per surgelati, così da controllare l'evaporazione e garantire alle giovani talee un ambiente saturo di umidità. I contenitori andranno poi collocati in una posizione luminosa, in un luogo riparato dal freddo e dal vento. Una volta che l'apparato radicale delle nostre talee sarà ben sviluppato queste potranno essere collocate in un vaso più grande e dopo almeno due anni, potranno essere messe a dimora.

Non mi resta che augurarvi una "buona crescita".

08/03/12

8 marzo: “Vai al vivaio e piantala!”


E' con molto piacere che copio e incollo questo articolo della Greenews.info che da voce all'iniziativa dell'Associazione Donne in Campo della Cia-Confederazione italiana agricoltori, promotrice di una iniziativa alternativa,simbolica e concreta per festeggiare l'8 marzo, Festa della Donna.

Basilico, rosmarino, timo, lavanda, piante officinali o alberi da frutto, ma anche pomodori, peperoni e tutti i prodotti dell’orto. Piantare un seme, una piantina, un albero da frutto e impegnarsi nel lavoro di cura e nutrimento è, a parere dell’Associazione Donne in Campo della Cia-Confederazione italiana agricoltori, il miglior modo per celebrare l’8 marzo, il giorno della Festa della Donna. Le imprenditrici agricole lanciano, quindi, un preciso invito agli italiani: “Vai al vivaio e piantala!”. Non è soltanto un “gesto verde”, puramente simbolico, ma un atto concreto per “dare la vita” e coltivare e far crescere un vegetale per promuovere armonia con la Terra e i suoi ecosistemi.

I semi sono il primo anello della catena alimentare e un dono di natura, difenderli e curarli è, compito di tutti; le donne in particolar modo sono le più interessate alla cura della produzione alimentare, a proteggere la biodiversità, la coltivazione e il consumo locale di cibo.

In Italia – sottolinea l’Associazione – sono, secondo i dati dell’ultimo Censimento Istat, 538 mila le aziende agricole condotte da donne. In 10 anni -dal 2000 al 2010- si è registrato un aumento dal 30 al 33 per cento delle aziende “rosa” sul totale dell’imprenditoria agricola e questo nonostante la crisi del settore. Le imprese agricole al femminile sono, pertanto, aziende di successo.

“ Donne in Campo – ha affermato la presidente Mara Longhin - è impegnata su molti fronti per difendere e valorizzare l’agricoltura italiana e in particolare il ruolo delle donne, protagoniste sempre più importanti del mondo agricolo e rurale. Rappresentano un anello particolarmente resistente del tessuto economico del Paese”. L’Associazione costituisce in Italia una vera “avanguardia” che si propone di portare all’attenzione della società e del mondo politico il riconoscimento del giusto valore del ruolo femminile in campo economico e sociale e della sua necessaria considerazione e attenzione”.

Insomma, “un piccolo esercito” di imprenditrici, il cui simbolo è la spiga e il papavero (che si trova affisso anche in azienda). Imprenditrici determinate e orgogliose del proprio ruolo. Donne che vogliono far sentire la loro voce, e non certo in modo rituale, anche in occasione dell’8 marzo.

E l’invito “Vai al vivaio e piantala!” costituisce un atto di serietà e di concretezza che vuole coinvolgere tutti gli italiani. Un atto che vede ancora una volta le imprenditrici agricole della Cia in prima linea per la ripresa dello sviluppo e della competitività imprenditoriale in agricoltura e soprattutto per una società migliore, per un ambiente realmente vivibile.

05/03/12

Pulizie super alcoliche


Lo sapevate che i superalcolici non sempre sono dannosi per la nostra salute? Essendo comunque prodotti naturali possono essere benissimo impiegati per la pulizia della casa e la cura della persona.

La vodka per esempio è costituita da alcool naturale ottenuto dalla fermentazione dei cereali e delle patate e le sue proprietà deodoranti e disinfettanti permettono alcuni suoi utilizzi alternativi, in sostituzione dei comuni disinfettanti o detergenti commerciali o di ingredienti naturali come il bicarbonato o il limone.

Ecco qui i 10 consigli che ci vengono direttamente proposti dal sito di green me su come poter impiegare questi super alcolici.